Il racconto della interessante esperienza vissuta dai ragazzi di alcuni istituti della diocesi grazie all’impegno del Centro Studi Sociali Bachelet.
Nel corso dell’ultima visita guidata prevista dal corso di Cittadinanza Attiva nel 2017, promosso dal Centro Studi Sociali Bachelet, i ragazzi di alcuni istituti della diocesi di Cerreto Sannita – Telese e Sant’Agata dei Goti, hanno fatto tappa a Maiano di Sessa Aurunca, in provincia di Sessa Aurunca.
Lì, ha sede la Cooperativa sociale “Al di là dei sogni”, il cui responsabile è Simmaco Perillo, che dal 2008 assieme ad alcuni amici e soci, gestisce un bene confiscato alla camorra e che lavora al fianco dell’associazione Libera, presieduta da don Luigi Ciotti.
Bene che un tempo, fu dimora di Vincenzo Moccia, boss dell’omonimo clan Moccia.
Un luogo dove Simmaco e soci hanno sviluppato una sorta di fattoria didattica e dove coltivano e producono prodotti biologici.
Prodotti che arricchiscono ormai da anni l’iniziativa di carattere nazionale denominata “Facciamo un pacco alla camorra”; un “pacco” contenente i prodotti coltivati e realizzati sui beni comuni e confiscati alla camorra o di imprese che hanno denunciato il racket.
All’interno della struttura, i ragazzi del corso hanno potuto visitare i circa otto ettari di terreno che circondano lo spazio antistante e che vengono coltivati in conversione al biologico: l’orto sinergico, il frutteto, il compostaggio, l’impianto di fitodepurazione, il giardino delle piante officinali ed il mondo delle api.
La giornata si è poi conclusa con il pranzo offerto ai ragazzi dai responsabili della struttura.
“Desidero ringraziare i responsabili del Centro di Studi Sociali Bachelet per aver voluto che i ragazzi visitassero la nostra struttura – ha dichiarato un entusiasta Simmaco Perillo – . All’inizio non è stato facile gestire questo bene. Abbiamo dovuto lottare contro tutto e tutti, abbiamo subìto minacce ed intimidazioni, ma non abbiamo arretrato di un centimetro e siamo sempre andati avanti. Riteniamo che la educazione alla legalità sia un elemento fondamentale per la crescita delle nuove generazioni. La camorra può e deve essere sconfitta. La camorra è un cancro da estirpare, partendo dalle radici, dalle fondamenta. Solo attraverso la promozione della cultura e dello sviluppo della legalità, possiamo davvero sperare in un futuro migliore”.
Futuro migliore che certamente possono sognare gli ospiti della struttura gestita dalla cooperativa. Ospiti che provengono nella maggior parte dei casi dai vecchi O.P.G (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) e che hanno alle spalle problemi legati alla salute mentale o di dipendenza da alcool e sostanze stupefacenti.
Pasquale Ciambriello