“Responsabilità etica e senso del dovere”. E’ stato questo il tema del secondo appuntamento con il laboratorio di formazione sociale “ Cittadinanza Attiva” promosso dal C.S.S.B, svoltosi sabato scorso presso il palazzo dei congressi delle Terme di Telese.
Ancora una volta, una folla di giovani studenti ma non solo, ha gremito la sala ed ha accolto con entusiasmo la prof.ssa Pina De Simone (PFTIM-Napoli), attenta studiosa di etica e specificamente di pensatori quali Scheler, Piovani e Capograssi. La prof.ssa, prima di dare inizio alla lezione vera e propria, ha chiarito con una premessa che avrebbe dato un taglio filosofico all’intero argomentare e che avrebbe tenuto come punto di riferimento il filosofo italiano Giuseppe Capograssi. Questi ha incentrato i suoi studi sull’etica e sulla volontà del soggetto agente, ricollegandosi al personalismo etico ed a pensatori come Sant’Agostino, Pascal e Rosmini. Successivamente, la prof.ssa De Simone ha evidenziato l’importanza della filosofia, intensa come tentativo di pensare la vita nella sua concretezza in vista di una chiara consapevolezza nei confronti della vita stessa. La filosofia ci aiuta a capire cosa viviamo, e capire la vita è un dovere essenziale per comprendere le radici della nostra esistenza.
Proprio perché essa si pone come analisi dell’uomo nel suo essere-nel-mondo, il «taglio», ha affermato la prof.ssa, sarà sì di carattere filosofico ma più specificamente «fondativo», per capire come nasce e che cosa implichi il senso del dovere. Esso non si definisce rispetto a leggi esterne, ma è una norma inscritta nella vita stessa, un’ esigenza che viene alla luce dal cuore stesso della vita. «Orientarsi verso ciò che vale» ha puntualizzato la prof.ssa De Simone: ecco il significato della norma. Non bisogna guardare la filosofia o la morale come «idee» o semplici astrazioni non riscontrabili nella realtà, ma mettersi all’ascolto di cosa la vita ogni giorno offre al nostro cuore e rendersi coscienti che i doveri ed i valori hanno le radici nella vita stessa, essendo avvertiti prima di essere conosciuti(Scheler). Il dovere, inoltre, è un desiderio del cuore di vivere in pienezza e felicemente. Da qui l’invito, da parte della prof.ssa, ad «auscultare» sè stessi alla maniera di Sant’Agostino(Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas).
Alla base di ogni agire, ha spiegato la prof.ssa De Simone parafrasando Capograssi(l’azione è sorella del sogno), vi è un entusiasmo verso un fine positivo, verso un orizzonte di speranza. Ma proprio qui nasce la fatica e l’impegno di portare avanti il nostro agire, ed è proprio questa la sfida del dovere; non limitare i propri orizzonti ma attraversare le difficoltà del cammino. Al giorno d’oggi, invece, assistiamo ad un frenetico agire ma un agire esteriore poiché non sentito dall’interno di noi stessi. E’ questo un altro aspetto della società nichilista in cui viviamo: il senso della responsabilità, che è un valore, si riduce ad un fare egoistico.
Dopo questo necessario chiarimento, la prof.ssa De Simone ha voluto spiegare come siamo tutti un po’ persuasi che fare ciò che si vuole esprima al massimo la nostra libertà, ma in realtà riusciamo ad essere veramente liberi quando ci chiediamo che cosa veramente si vuole e « quando ritroviamo il desiderio del cuore ». Ed è sempre la vita che ci parla nel momento in cui essa stessa non ha più alcun significato; l’ospite inquietante, ovvero il nichilismo, è entrato nelle nostre case. “ Là dove cresce il pericolo cresce anche ciò che salva” diceva Hölderlin, ed è da qui che bisogna ripartire per poter sperare di rifondare un etica capace di accogliere quel senso del dovere insito nella natura stessa dell’uomo.
Paradossalmente, più il senso di insoddisfazione causato da un’ erronea comprensione della vita cresce, tanto più possiamo sentire l’esigenza di ripensare il «desiderio del cuore» per opporci a quest’etica dello stordimento(Capograssi). Tale desiderio, ovvero il senso del dovere, emerge dalla «consapevolezza dello scarto che esiste tra la vita che faccio ed il desiderio che mi porto nel cuore». Nel dovere sono spinto a volere ciò che vale, qualcosa necessariamente da attuare, ha voluto ripetere la prof.ssa De Simone. Perdere se stessi significa, appunto, perdere il senso delle cose belle e la stessa passione della vita per un agire consapevole e libero. Dopo questa analisi profonda , la prof.ssa si è dispiaciuta di non essersi potuta soffermare sui vari campi dell’etica(citando Hans Jonas per quanto riguarda la responsabilità globale), ed ha chiuso la sua lezione marcando fortemente che «l’esperienza morale non aggiunge niente alla vita, ma appartiene alla vita stessa» e « il senso del dovere non porta a perdere se stessi ma aiuta a riprendere la nostra anima ».
Rileggere la nostra esperienza di vita per ritrovare il senso profondo della dimensione etica. E’ stato questo il messaggio della lezione.
A seguire, una gioventù ormai proiettata verso il cammino di responsabilità etica promosso dal C.S.S.B, ha aperto un dibattito ricco di profonde ed interessanti domande. I molti giovani intervenuti hanno portato alla luce la profondità e la complessità dell’analisi etica operata dalla prof.ssa De Simone, evidenziandone i punti cruciali. Le domande hanno riguardato il rapporto dell’uomo con la sofferenza, con la difficoltà di perseguire i propri scopi, il perché l’uomo si fermi alla superficialità, la speranza, il concetto di valore e la responsabilità etica nell’età della tecnica. La prof.ssa, felice per l’acutezza delle domande, ha risposto invitando ad attraversare la sofferenza e le contraddizioni della stessa, ma scorgendo sempre in esse degli avvertimenti a riscoprire il nostro senso del dovere.
La prossima lezione si terrà il 15 dicembre alle 16:00 e sarà curata dal dott. Cosimo Ferri(Consiglio Superiore della Magistratura), che affronterà il tema della responsabilità del magistrato e della tutela del cittadino.
Luigi Santonastaso
Studente Liceo Classico di Telese Terme
e allievo del Corso CittadinanzAttiva